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La Birreria Bunker nasce ad Aurisina, nel cuore del Carso, nel 1999 per idea di Danijel Lovrecic che ne è al timone da allora. Il Bunker è in continua evoluzione, cercando di proporre birre di alta qualità servite nella maniera ottimale e abbinate a piatti preparati con gli ingredienti di prima scelta per esaltare al meglio i sapori ed aromi.
Sappiamo che la birra non è solo una bevanda, è un’esperienza. Ecco perché siamo orgogliosi di servire birre di alta qualità. Con la nostra selezione di birre, potrete essere certi che la vostra prossima birra sarà la migliore di sempre!
Alla birreria Bunker vogliamo creare esperienze uniche ad ogni sorso. Le nostre birre sono attentamente selezionate e consigliate per abbinarsi perfettamente a piatti della nostra cucina, come panini, bruschette, grigliate, e altri piatti di carne, per un’esperienza culinaria indimenticabile.
Che tu stia cercando qualcosa di leggero e rinfrescante o corposo e complesso, qui assaporerai la birra perfetta per te!
La mission della Birreria Bunker è quella di accogliere ogni giorno tra le sue mura piene di storia e storie persone curiose alle quali trasmettere la sua stessa passione per la cultura birraria, attraverso proposte culinarie e birrarie aggiornate mensilmente ed eventi di divulgazione e conoscenza delle caratteristiche delle oltre 100 birre selezionate in 24 anni di attività, con abbinamenti cibo-birra frutto dell’esperienza e collaborazione di tutto lo staff.
La vision della Birreria Bunker è quella di offrire un posto sicuro dove è ancora importante la socializzazione gustando prodotti di qualità.
Dagli inizi ad oggi, un percorso fantastico con tanti successi, grazie ai nostri clienti!
Danijel Lovrecic, il titolare del Bunker, diventa uno degli 8 ambasciatori della cultura birraia per Heineken Italia.
L'inizio dell'avventura.
Al primo piano organizziamo degustazioni di birra. Inoltre abbiamo una vasta scelta di birre in bottiglia.
La mansarda la utilizziamo per organizzare degustazioni di whisky con abbinamenti.
Nel 2015 era il momento giusto per ristrutturare completamente la cucina per poter fornire un servizio di altissima qualità.
La rivista "Il Mondo della Birra" che ci ha assegnato il riconoscimento come "ACCADEMIA STORICA DELLA BIRRA" al Beer&Food Attraction a Rimini.
Questo riconoscimento viene assegnato ai locali attivi da più di 20 anni e che, negli anni, si sono dimostrati capaci di promuovere la cultura della birra con grande professionalità.
Non c’è niente come la birra che annodi quel senso di Mitteleuropa che passa da Praga a Vienna, da Bratislava a Budapest. E arriva a Trieste, naturalmente, questo luogo ricco di contrasti, immobile ma in divenire, che regala sensazioni estreme, scorbutico e accogliente. ‘Trieste ha una sua scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e volgare’: così Umberto Saba descriveva la sua città.
Trieste è un posto magico, concreto e illusorio. A Trieste si cammina controcorrente, sia perchè qua c’è il vento più famoso del mondo, la bora, sia perchè c’è un senso di sfida anche nella cucina che è vicina e lontana dall’Italia, riporta a suggestioni diverse, risente del suo passato. Costa e monte, mare e entroterra, con la benedizione del vecchio Impero che a Trieste è sopravvissuto per più di cinquecento anni.
Come non risentirne? La birra è una tradizione e un piacere che in città si è sempre rinnovato, con l’apertura di più di un birrificio. Nelle birrerie, nei tradizionali buffet triestini, si mangia a tutte le ore e la birra è bevanda ma anche condimento, mischiata alla senape e allungata su una salsiccia di Vienna o di Cragno. Si dice che piacesse (la birra, ma anche la salsiccia) a James Joyce che in questo modo poteva ritrovare il gusto della sua Irlanda, il sapore dei pub fumosi, dei piatti sostanziosi.
Lo scrittore, nei suoi soggiorni triestini, percorreva queste vie, sostava in queste piazze, dove aveva scoperto anche l’impagabile piacere del caffè e andava a prenderlo alla Pasticceria Stella Polare di via Dante. Ecco, quello che non è cambiato è questo senso tutto triestino per i riti, per il ripetersi di pellegrinaggi come quello che sto facendo io, un sentiero religioso tra le strade del centro dove le stazioni goduriose sono luoghi dove sintetizzare mangiare e bere, piatti e birra, come il buffet aperto nel 1897 da Pepi Klajnsic detto ‘Pepi s’ciavo’.
Qui si avverte la predilezione per gli antichi sapori mitteleuropei: cotechino, porzina (carne di maiale) con una grattugiata di kren, pancetta, prosciutto cotto, costine. Due fette di pane, e una cucchiaiata di quella senape di cui dicevamo, impreziosita da un goccio di birra Dreher, proprio come si faceva ai tempi di Anton Dreher che nel 1870 acquistò la ‘Prima fabbrica per la birra in Trieste’. C’erano gli Asburgo, allora, ma quell’influenza si sente ancora tutta, nella birra, nel prosciutto cotto tipo Praga e nel kaiserfleisch, il prosciutto del Kaiser, ma non solo, perchè i triestini sostengono che la migliore sacher torte, con quella di Vienna, si trova qui in città.
Trieste mantiene la sua vocazione di testa e di pancia, letteraria e carnale. Alla Galleria d’arte Moderna del Civico Museo Revoltella c’è una mostra di Giorgio Carmelich, ‘Futuristicherie’. E nel mio futuro, ora, c’è una passeggiata per il centro, per trovare una jota, la minestra con crauti, salsicce e fagioli, e un buon boccale di birra che le dia un meritato riposo.
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BIRRERIA BUNKER S.R.L.